Il 29 febbraio ricorre l’anniversario della nascita del nostro Fondatore Domenico Tardini. Quest’anno la tradizionale Giornata del Fondatore si è svolta a Villa Nazareth nel pomeriggio del 27 febbraio.

Il saluto iniziale di S.Em. il cardinale Pietro Parolin ha ricordato l’importanza che per il nostro fondatore aveva il «riscattare il tempo» per indirizzarlo al bene, una necessità alla quale si può rispondere mediante il ricordo, in tutte le sue forme, dell’esempio dello stesso Domenico Tardini.

S. E. Mons. Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, ha proseguito poi con la presentazione del suo libro “Domenico Tardini. Diario di un cardinale (1936-1944). La Chiesa negli anni delle ideologie nazifascista e comunista”. A emergere è la figura di un Tardini moderato nel suo essere uomo politico, nella sua visione della storia e nella sua tendenza a non idolatrare mai figure terrene, a «demistificare le persone, le cose, gli uffici» ha ricordato Pagano.

Un momento di festa dopo il Santo Rosario (1959)

A introdurre il dibattito, poi , il prof. Carlo Felice Casula, professore emerito di Storia contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre e presidente del Comitato scientifico di Villa Nazareth. L’elemento che più volte è ricorso nella discussione è il profondo animo sacerdotale del cardinal Tardini, sempre vicino alla Chiesa e soprattutto ai poveri. «La sua vera felicità – ha ricordato Casula – era quella di andare dai suoi bambini».