Mi chiamo Saman Moadeli e sono una studentessa magistrale in Development & International Cooperation Sciences presso L’Università Sapienza di Roma. Da sempre coltivo un grande interesse per il mondo internazionale, gli affari esteri e le lingue straniere. Sono fluente in sei lingue, europee e non, amo il dialogo orizzontale, le possibilità di scambio e l’apertura verso il nuovo e il diverso.
La tua esperienza a Roma, all’Università Sapienza e a Villa Nazareth, è ormai iniziata da qualche anno. Quali sono stati i principali fattori che ti hanno spinta a scegliere questa città e l’esperienza collegiale?
Ho scelto Roma per un motivo molto semplice: oltre ad essere la mia città natale, ho vissuto qui per circa dieci anni della mia vita, per poi trasferirmi in provincia di Frosinone per motivi legati all’attività lavorativa di mio padre. L’intenzione di ritornare, però, è sempre stata molto forte sin dal momento in cui ho dovuto trasferirmi altrove.
L’occasione per rivivere questa meravigliosa città si è presentata prima degli esami di maturità, quando un alumno di Villa Nazareth, ha presentato la realtà collegiale nel mio liceo in maniera così dettagliata da spingermi a fare domanda nel pomeriggio stesso.
Dopo l’esito positivo del concorso di ammissione, ha avuto inizio la mia vita universitaria a Roma, piena di persone nuove e splendide, avventure ed esperienze arricchenti e formative. La vita comunitaria resta per me una delle parti più belle dell’intero periodo universitario.
Quali credi che siano state le tappe più formative del tuo percorso in questi anni? E in che modo trasmetti le tue conoscenze e le tue esperienze alla comunità collegiale?
Sono passati sei anni dall’inizio della mia permanenza a Villa Nazareth, realtà alla quale sono molto grata e riconoscente. È proprio grazie a Villa Nazareth che, in questi anni, ho potuto approfondire molto le mie conoscenze relative alla politica europea e internazionale. Alcune delle esperienze più formative le ho vissute grazie ad EucA (European university college Association), di cui il nostro collegio fa parte. Euca mi ha permesso, da un lato, di conoscere e studiare più approfonditamente le politiche e le risorse dell’Ue, e dall’altro di entrare in relazione con un gran numero di studenti provenienti da 15 paesi diversi con i quali ho condiviso numerosi progetti. Alcuni dei progetti più interessanti hanno visto nascere un dibattito sull’EU Ai Act, ovvero sulla riforma europea nel campo dell’intelligenza artificiale; altrettanto interessante è stato un progetto svolto tra Portogallo, Grecia, Italia e Croazia, volto a promuovere una partecipazione più attiva dei giovani alle elezioni parlamentari europee, grazie a una campagna videomatica e social.
Dopo questa serie di interviste, ho deciso di trasmettere le conoscenze acquisite in questa sede a tutti gli studenti di Villa Nazareth proponendo un dibattito sull’EU Ai Act e sul Green Deal sotto forma di contest, prontamente accolto dalla comunità. I vincitori sono stati premiati con una spilla simbolo dell’UE.
Quali sono le principali prospettive alle quali guardi per il futuro?
Attualmente, le mie prospettive guardano ad un mondo internazionale in continua evoluzione. Il mio interesse verso i programmi di sviluppo si sono rivelati parte integrante del mio percorso, grazie anche ai miei docenti che, impegnati in alcuni progetti con le Nazioni Unite, hanno portato noi studenti ad avere uno sguardo più ampio sui principali argomenti oggetto di studio. In virtù di tutto questo ho deciso di candidarmi per una posizione di tirocinante presso le Nazioni Unite, in particolare presso l’IFAD, International Fund for Agriculture & Development. Grazie a questa esperienza, oggi, a fianco del Mainstreaming Team, cerco di impegnarmi affinché i vari progetti possano rispettare le categorie fragili nei Paesi in via di sviluppo, come le donne, i giovani, le persone con disabilità e le popolazioni indigene, tramite degli indicatori oggetto di studio da parte mia e del mio team che portano poi ad approvare o rigettare un progetto. Oltre a questo, si pone molta attenzione agli studi sul clima, sulla mitigazione e sull’adattamento alle condizioni climatiche per le popolazioni locali: qualora, infatti, vi dovessero essere attività rilevanti al riguardo, vi si elargirebbero i giusti finanziamenti.
Tramite le conoscenze che ho acquisito fino ad ora e che sto via via continuando ad acquisire mi sento in grado non solo di comprendere il mondo in cui viviamo ma anche di contribuire a un suo miglioramento con azioni concrete e quotidiane.