“Così arrivammo, e piantammo la nostra bandiera al Polo Sud geografico. Grazie a Dio!”. Roald Amunsden scrisse queste parole descrivendo l’impresa che gli permise di rendere indelebile il suo nome nella storia: fu l’uomo che guidò la prima spedizione capace di raggiungere il Polo Sud geografico. 

Sulle spalle dei grandi esploratori del passato e guidati dal comune piacere della scoperta, gli studenti della sezione scientifica di Villa Nazareth hanno organizzato una teleconferenza in diretta con i ricercatori che operano nella Base Antartica italo-francese “Concordia”.

L’evento, in programma per il 12 Giugno alle ore 10, fornirà agli studenti l’occasione unica di dialogare con i ricercatori impiegati in prima linea in uno dei posti più affascinanti e remoti della Terra. Interverranno durante l’incontro: Andrea Traverso ICT, Davide Carlucci Capospedizione, i ricercatori Domenico Mura, Luca Rago, Sascha Freigang, Damien Till, Mario La Mesa, lo chef Jacopo Lucini Paioni, Alberto Della Rovere pianificatore e organizzatore spedizioni e Francesco Vernata, giornalista e regista.

L’Antartide è un laboratorio di ricerca naturale che offre condizioni uniche sulla Terra: ad esempio, per gli amanti delle stelle, il limpido cielo antartico con le sue caratteristiche peculiari permette di effettuare misurazioni astrofisiche altrimenti impossibili in altre parti del pianeta. Ma la lista di scienze coinvolte non si esaurisce qui: sono infatti compresi glaciologi, sismologi, meteorologi, biologi e molti altri scienziati, che conducono attività di ricerca avanzatissime, e l’Italia occupa un ruolo di primissimo livello ormai dal 1985, anno di istituzione del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide).

Già nel 1986, la seconda spedizione italiana cominciava a costruire il nucleo della prima base italiana antartica, che negli anni a seguire ospiterà centinaia di donne e uomini amanti della scoperta. La stessa base, nel 2005, è stata intitolata all’ingegnere Mario Zucchelli, che è stato alla guida del progetto Antartide dell’ENEA.

L’esperienza antartica italiana però era soltanto all’inizio. Pochi anni dopo, nel 1995, Italia e Francia siglavano una collaborazione, a cui farà seguito, nel 2005, l’inaugurazione della stazione permanente italo-francese “Concordia”. Nel 2019 l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale acquistava la prima nave polare italiana Laura Bassi, così ribattezzata in nome dell’omonima scienziata italiana. A Gennaio 2023 la rompighiaccio italiana segnava un record storico, definendo il punto più a sud mai raggiunto da una nave.

Carl Sagan, nel descrivere la celebre immagine Pale Blue Dot, con estrema saggezza spiegava: “Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu (la Terra, ndr), l’unica casa che abbiamo mai conosciuto”. Siamo certi che questo incontro, oltre che ad un accrescimento delle proprie conoscenze personali, contribuirà anche ad acquisire maggiore consapevolezza del bene comune che chiamiamo Terra, e del senso di responsabilità collettivo per la tutela della Nostra Casa.