Ha avuto luogo martedì 19 aprile al Collegio Villa Nazareth il workshop tenuto dal professor S. Bregni, direttore del programma d’italianistica (Italian Studies) della Saint Louis University (SLU), Department of Languages, Literatures & Cultures, sul tema dei benefici circa l’incorporazione dei giochi digitali nell’acquisizione linguistica.

Il professore ha illustrato come sia possibile apprendere e insegnare le lingue tramite i videogiochi. Secondo l’approccio di Game-based learning, il sistema pedagogico basato sulla teoria dei giochi, non occorre essere esperti giocatori.

In particolare, alcuni dei videogiochi altamente comunicativi possono essere infatti considerati dei realia: ovvero degli artefatti culturali che possono insegnare una lingua. I giochi cinematici sono tra i più indicati.  Rispetto alla visione di film o serie tv c’è il vantaggio rappresentato dall’interazione, elemento essenziale nelle lingue moderne e che supera la passività.

Secondo il Pew Research Center (2016), la metà degli adulti in America gioca ai videogiochi. Il motivo del successo dei videogiochi risiede nella loro complessità. Funzionano perché sono difficili e costituiscono una sfida. Rispetto ad altri materiali didattici inoltre, non costano molto.

Un sistema di apprendimento che si è affermato negli Stati Uniti… ma che potrebbe giungere nell’Università italiana.