Sono Luca Tribuzio, ho 25 anni e sono nato a Lenola in provincia di Latina. Ho vissuto a Villa Nazareth dal 2017 al 2023. Lo scorso gennaio ho conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso Sapienza e attualmente sono negli Stati Uniti per uno scambio culturale grazie a Villa Nazareth. Il diritto amministrativo è la mia passione, particolarmente quando è combinato alla gestione e valorizzazione del patrimonio culturale. A Roma ho collaborato con diverse associazioni ed istituti dediti alla promozione culturale, primo fra tutti il FAI (Fondo Ambiente Italiano). Nel tempo libero mi dedico ad un’altra grande passione, quella per il cinema neorealista e per la prima commedia “all’italiana”.

Perché hai scelto di studiare a Roma e di risiedere a Villa Nazareth durante il periodo universitario?

Durante l’estate del 2017, subito dopo la maturità, decisi di partecipare al concorso per poter entrare a Villa Nazareth come residente. La scelta era primariamente motivata dal fatto che durante gli anni dell’Università volevo gravare il meno possibile sulla mia famiglia dal punto di vista economico. Inoltre, nonostante allora fossi ancora incerto se intraprendere giurisprudenza o lettere classiche, sapevo che a Roma avrei potuto trovare poli universitari d’eccellenza in entrambi gli ambiti. E, non da ultimo, voler studiare a Roma per me significava vivere in una città unica al mondo per la sua storia universale e bellezza monumentale. Oggi sono davvero grato di essere stato accolto a Villa Nazareth e di aver studiato Giurisprudenza in Sapienza.

Gli avvenimenti storico-politici contemporanei stanno profondamente segnando il nostro mondo. In che modo ritieni che i giovani come te dovrebbero impegnarsi per indirizzare questo cambiamento?

Credo sia difficile rispondere a questa domanda. Dinanzi al rapido susseguirsi di guerre e tensioni internazionali non si può che provare grande compassione, ma anche un senso di profonda inquietudine e impotenza. Credo, tuttavia, che occorra mantenere un atteggiamento razionale senza cedere a sentimenti apocalittici o fatalistici. Come cittadini dobbiamo impegnarci a conoscere, cercando di capire cosa sta accadendo realmente negli equilibri del mondo. Abbiamo il dovere, specialmente come giovani, di coltivare un vero senso critico della storia e del suo accadere senza cedere al ricatto di posizioni semplicistiche o ideologiche. Certamente l’uso indiscriminato della forza ci sta conducendo verso una spirale di violenza che potrà essere fermata solamente attraverso la ripresa del dialogo e il lavoro delle diplomazie.  

Attualmente stai svolgendo uno scambio con la Dayton University negli Stati Uniti grazie ad un’opportunità offerta da Villa Nazareth. Cosa porterai con te di questa esperienza al tuo rientro?

Si, sto trascorrendo un periodo di studio presso l’Università di Dayton in Ohio e suggerirei ad altri studenti di cogliere questa occasione in futuro. È un’esperienza che mi sta dando tanto in termini di conoscenza, ma anche di rapporti umani. Ho avuto modo di confrontarmi con diversi professori, di conoscere coetanei spesso di differenti nazionalità e tutto ciò mi sta arricchendo. Allo stesso tempo sto trovando davvero interessante seguire da vicino alcune dinamiche che oggi attraversano la società americana. Gli Stati Uniti continuano ad essere un paese ricco ma aumentano drammaticamente le sacche di povertà e anche la classe media non si considera più economicamente al sicuro come in passato. Profonde spaccature sociali ed economiche stanno pericolosamente polarizzando il paese e ciò si rifletterà nella campagna elettorale del prossimo anno. Le prossime elezioni presidenziali sono viste da molti come uno spartiacque, un vero scontro interno tra contrapposte visioni politiche. Sarà interessante capire chi prevarrà.