Nata a Foggia nel 1984, da sempre appassionata di lessicografia: da piccola non c’era libro che non avesse i risguardi appuntati di parole che non conoscevo. La scelta della Facoltà di Lettere, indirizzo linguistico, era dunque abbastanza naturale. Poi il Dottorato di Ricerca in Storia della Lingua Italiana; alcuni lavori per l’Accademia della Crusca; un breve periodo di ricerca per l’Opera del Vocabolario Italiano del CNR, fino a cambiare direi binario e approdare in Ferrovia. Ho lavorato infatti per Italo per quasi dieci anni e da due anni sono in FS, dove in Rete Ferroviaria Italiana coordino il processo di gestione reclami e segnalazioni. Credo nella formazione continua, per cui dalla linguistica non mi sono mai del tutto “staccata”. Dunque, Roma mi ha stregata e qui vivo ancora con mio marito e mio figlio di sei anni.
Da un percorso formativo umanistico a uno professionale tecnico aziendale: com’è avvenuto questo passaggio?
A dire il vero è stato casuale: ho iniziato a mandare curriculum da subito. Così è arrivata la chiamata e la lunga selezione di Italo. Possiamo dire che sono cresciuta con Italo e Italo con me, essendo operativamente nati entrambi nel 2012. Dunque, il cambiamento è stato forte, essendo passata da un ambiente più chiuso a quello più aperto di una azienda che – nuova alternativa in un campo prima monopolizzato – offre un servizio innovativo ma essenziale, quale il trasporto AV.
Con quali pro e contro?
È difficile parlare di pro e contro: sarà impopolare dirlo, ma quando facevo ricerca, pur se gratificata, non mi sentivo utile, complice forse anche il fatto che le stesse attività di ricerca non sembrano trovare considerazione dinanzi allo Stato che offre ai ricercatori contratti o altre forme di finanziamento che, non conciliandosi con le necessità di persone ormai adulte, trovavo irriguardose. Sicuramente il lavoro in Sala Operativa è stato quello più umanamente formativo: lavorare in squadra ti fa prendere pienamente coscienza di potenzialità e abilità.
Qual è la dote che una dottoressa di ricerca in storia della lingua porta nel suo lavoro in azienda?
Sicuramene l’attenzione anche “alle virgole”. Attualmente poi, occupandomi di reclami, la scelta della parola giusta è (quasi) tutto. Esempi pratici: l’analisi delle lamentele degli utenti, specie legate alle Informazioni al Pubblico, per cui propongo soluzioni in linea con la mia formazione e sensibilità linguistica; e da ultimo l’idea che sto portando avanti di un vademecum di scrittura per le risposte ai reclami.
Lavori nel mondo del trasporto sul ferro, vera scommessa in un mondo sempre più veloce e connesso: che cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?
Più cura delle linee meno trafficate e maggiori interconnessioni per un trasporto veramente più ecologico.