Il 4 maggio del 2000 il Parlamento europeo, alla presenza di centinaia di giovani provenienti da tutti i paesi membri dell’Unione europea (Ue), proclamò quello che divenne il motto ufficiale dell’Ue: Unita nella diversità. Questo motto fu scelto tra le centinaia di proposte, in seguito ad un sondaggio durato due anni. Come riporta il sito web istituzionale dell’Ue, “Il motto sta ad indicare come, attraverso l’Ue, gli europei siano riusciti ad operare insieme a favore della pace e della prosperità, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente.”

Il tema del seminario in programma a Villa Nazareth dal 10 al 12 novembre, dal titolo United in diversity: l’Ue tra crisi, emergenze e prospettive future, parte proprio da questo motto. Si tratta tuttavia solo di un punto di partenza, che porterà a compiere un viaggio nel vasto panorama di attività che fanno riferimento all’Unione europea e alle sue istituzioni.

Sono trascorsi esattamente trent’anni dal Trattato di Maastricht e venti dall’introduzione dell’euro. Da allora l’Ue ha dovuto attraversare la grave crisi economica del 2007, la crisi dei debiti sovrani tra il 2010 e il 2012, per arrivare fino alla gestione della pandemia causata dal Covid-19. Quest’ultima ha posto l’Ue dinanzi ad un bivio: aiutare le economie dei paesi membri supportandone, in modo condiviso, un debito pubblico sempre più insostenibile, oppure continuare ad avere una Unione che viaggia a più velocità. Le istituzioni europee hanno scelto di sostenere i paesi membri e grazie al piano Next Generation EU (NGEU) l’Unione ha compiuto un notevole passo avanti nel processo di integrazione europea. Volendo parafrasare il motto dell’Ue, il 2022 rappresenta pertanto un anno che unisce sia degli anniversari importanti sia dei traguardi, differenti e allo stesso tempo interconnessi, riguardanti la storia dell’Unione europea. 

Al fine di affrontare tematiche così complesse e attuali, questo seminario sull’Unione europea – patrocinato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea – offrirà un ampio ventaglio di attività. Nello specifico, saranno previste tre conferenze e tre attività laboratoriali

Le conferenze verteranno su tre tematiche differenti:

– la prima conferenza aiuterà a comprendere le attività delle istituzioni europee e il loro impatto nella nostra società. Di questo tema parlerà il Direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Antonio Parenti.

– la seconda conferenza prenderà in considerazione la politica monetaria dell’Unione europea, da Maastricht fino al Next Generation EU. Il titolo sarà: Monetary Union in the EU: state of play. Interverranno come relatori Nicola Verola, Vice Direttore Generale e Direttore Centrale per l’Integrazione Europea MAECI e il prof. Umberto Triulzi.

– La terza conferenza affronterà tematiche differenti, guardando al futuro dell’Unione Europea. Il suo titolo sarà: Is the EU a global player? L’UE come player negli scenari internazionali e negli attuali contesti emergenziali. Offriranno il loro punto di vista su questo tema la prof.ssa Elena Sciso e l’Ambasciatore Guido Lenzi.

Gli studenti del Collegio potranno prendere parte inoltre a tre ulteriori attività:

– venerdì 11, è stata programmata una visita dello spazio Europa Experience, grazie alla quale gli studenti potranno partecipare anche a una simulazione legata alle attività del Parlamento europeo.

– sabato 12, agli studenti del Collegio verrà offerto un training sulla preparazione di una application per un Traineeship nelle differenti istituzioni europee, a cura di professionisti provenienti da Bruxelles, in rappresentanza dell’EUCA (European University College Association). Nella serata di sabato vi sarà inoltre la premiazione del contest “EU around you”, volto a coinvolgere gli studenti con il tema del seminario tramite differenti espressioni artistiche (foto, dipinti e cortometraggi).

L’atto finale di questo seminario è affidato ad un concerto serale, dal titolo “European Music for Diplomacy”. Verranno eseguiti 12 brani, come il numero di stelle presenti sulla bandiera dell’Unione europea, che rappresenteranno le differenti culture musicali presenti nel Vecchio Continente. Ogni brano esprimerà una tradizione musicale differente, che si mescolerà con le altre che verranno eseguite. Si tratta di ritmi, storie e melodie diverse tra loro, ma unite nella diversità. Per l’appunto, “United in diversity”, come l’Ue che questo seminario intende presentare. (Nino Marzullo)

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