Mercoledì 30 ottobre abbiamo ospitato a Villa Nazareth il dott. Marco Martinelli, psicoterapeuta presso il Centro Diurno Psichiatrico del distretto di Ponente dove ne coordina e gestisce l’èquipe riabilitativa. Il dott. Martinelli è stato tra i fondatori di Radio Shock, da lui definita, “un vero e proprio programma riabilitativo, riconosciuto dal dipartimento di sanità mentale” dove “arte drammatica e cura vicendevole” si fondono.
Radio Shock nasce nel 2006 con il nome di Radio 180, così chiamata agli inizi, in onore della Legge n. 180/1978 (meglio nota come Legge Basaglia) e da allora ha ospitato numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, del calcio e della politica. L’obiettivo di questa singolare esperienza affonda le sue radici nel prevenire e contrastare l’emarginazione sociale che spesso colpisce il malato mentale. La missione principale di Radio Shock è quella di uscire dai luoghi di cura, ridare dignità alla persona sofferente e fargli assumere nella società una posizione di cittadino: impegno, partecipazione, assunzione di responsabilità che rientrano nello schema dei diritti e dei doveri.
Sottolinea ancora il dott. Martinelli: “Quando vi è una sofferenza mentale, le persone tendono ad allontanarsi. Radio Shock nasce per smontare l’immaginario collettivo, per sovvertire gli stereotipi attraverso lo strumento del dialogo”. La nostra società interpreta i comportamenti umani secondo schemi convenzionali. Perciò tende a qualificare come anormale tutto ciò che sta al di là delle logiche collettive. E Radio Shock vuole essere una sorta di strumento che dispieghi e riveli le coscienze: in pratica, vuole animare una svolta di coscienza, dove i “matti” siano compresi e reinseriti nel circuito sociale. Ecco dunque perché Radio Shock, con la sua cifra di surrealismo, desta stupore non solo nell’intervistato ma anche nell’ascoltatore.