di Consuelo Panichi
Mercoledì 18 ottobre 2023, nella sala Cambellotti del palazzo del Governo di Latina, si è svolta la presentazione dell’ultima pubblicazione di Angelo Tumminelli. Tra i presenti anche Roberto De Vito, vicepresidente dell’Associazione Comunità Domenico Tardini. Tumminelli, già autore della monografia “Martin Buber a Firenze. Dallo studio del Rinascimento al dialogo con Giorgio La Pira” (Stiudium, 2018) , ha voluto omaggiare e ricordare Martin Buber con un testo dal carattere divulgativo. “Mi è stato chiesto dal teologo Carmine Di Sante di restituire una ‘complessità risolta’ del pensiero buberiano – spiega Tumminelli -. Questa sfida di entrare nella profondità e restituire in una modalità chiara e completa la proposta di Ich und Du mi ha da subito affascinato, essendo essa stessa profondamente buberiana e dialogica”.
A dialogare con l’autore del libro, il filosofo Mauro Cascio e il teologo Carmine Di Sante. Diverse le questioni attenzionate: tra queste lo sviluppo del pensiero di Buber in tre fasi (che l’autore ha scelto come struttura del proprio testo): una prima fase giovanile, nella quale il filosofo si presenta come contrario ad ogni forma di trascendenza; una seconda fase che si caratterizza esattamente con la proposta dialogica sviluppata nel volume Io e Tu e, infine, una terza fase di declinazione esistenziale della proposta dialogica. Di queste tre fasi, il filosofo Tumminelli ha prediletto la seconda, mostrando come l’apertura alla trascendenza da parte del filosofo ebreo abbia posto al principio non tanto l’Essere di parmenidea ed aristotelica memoria, bensì la relazione. Una relazione definita autentica solo se costituita da un binomio Io-Tu che includa la diversità e l’accoglienza, nell’evento dell’incontro, dell’altro da me.
Nel cuore del dibattito, inoltre, il sionismo culturale buberiano – che vede nell’unità del popolo ebraico l’ispirazione primaria, non da intendere in un senso politico, bensì culturale ed identitario – e il ruolo di Dio come ‘Tu-eterno’ per eccellenza. L’iniziativa, promossa in questa fase di rilancio dei “gruppi locali” di Villa Nazareth, ha voluto essere un’ulteriore occasione per marcare la presenza culturale della comunità sul territorio, in un dialogo costante con le istituzioni locali.