Il 25 ottobre prossimo ricorrerà il centesimo anniversario della nascita del nostro don Achille. Questo appuntamento deve rappresentare non solo un’occasione per il ricordo, ma soprattutto per avviare un percorso di ricerca sulla sua opera di uomo di Chiesa e di diplomatico e sugli aspetti più profondi che hanno caratterizzato la sua esperienza umana, spirituale, culturale ed educativa. Per far ciò, Villa Nazareth si impegnerà nell’organizzazione di una pluralità di eventi e convegni a partire proprio dalla fine di ottobre.
I piani su cui siamo chiamati ad approfondire la riflessione sono molteplici. Analizzeremo l’opera diplomatica del cardinale Silvestrini, che, sostenuta dalla grande capacità di dialogo, gli ha consentito di assumere un ruolo rilevante in passaggi storici decisivi come nel caso degli Accordi di Helsinki nel 1975 o della revisione del Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede nel 1984.
Quindi, in appuntamenti successivi, approfondiremo aspetti essenziali della sua storia, a partire dalla sua “umanità sacerdotale”, il punto centrale da cui tutto si irradiava: la vocazione, la spiritualità, la fede che trova nel Signore “la sorgente della vita”, come dice il versetto del Salmo 36, citato da don Achille in apertura del suo testamento, “alla tua luce vediamo la luce”.
Inoltre, saremo chiamati a riflettere sulla sua peculiare capacità di tessere relazioni e legami intensi con intellettuali, studiosi, artisti, giornalisti, politici, indagando il valore della cultura per don Achille, il suo essere cristiano in dialogo, sempre aperto alla ricerca della verità della persona.
Tutti questi aspetti hanno trovato convergenza nell’esperienza di Villa Nazareth e nel cammino della nostra comunità, in cui don Achille ha profuso gli elementi più autentici della sua personalità, il significato cristiano della vita e la diaconia della cultura. La riflessione sul suo ruolo di educatore sarà anche necessaria a riconoscere il ruolo determinante che ha avuto, nella continuità della storia iniziata da Domenico Tardini, nella rifondazione di Villa Nazareth come collegio universitario e nella nascita della comunità.
Nell’anno in cui ricorre il centesimo anniversario della sua nascita, tocca a noi fare con don Achille la stessa cosa che egli ha fatto con Tardini, conservando vivo il ricordo, promuovendo la ricerca, l’approfondimento. In questo modo potremo condividere il dono che abbiamo ricevuto incontrandolo nelle nostre vite. Ed è stato un dono davvero prezioso.