Carissime/i

Il 70mo anno di fondazione, appena concluso, è stato un importante momento di crescita, illuminato in modo particolare dalle parole che il Santo Padre ci ha rivolto lo scorso 18 giugno. I temi del confronto e del fare verità, che Papa Francesco ci ha indicato in risposta alle nostre sollecitazioni, rappresentano alcuni spunti che vorremmo riprendere ed approfondire durante il nuovo anno.

Le Giornate del Fondatore che celebreremo il 25 e 26 febbraio prossimi rappresentano un momento propizio per un bilancio e per una analisi dei problemi aperti, al fine di poter meglio rispondere alle urgenze del tempo presente: la gestione delle residenze universitarie, la programmazione e la realizzazione delle iniziative culturali e comunitarie, al centro come in periferia; l’aiuto economico necessario a garantire il futuro di Villa Nazareth; le difficoltà a partecipare ai momenti di vita comunitaria, rappresentano alcune fatiche che vorremmo rileggere alla luce delle parole di Papa Francesco, partendo, questa volta, dalla esperienza dei giovani laureati ed associati che maggiormente vengono interpellati nelle loro scelte di vita dai rapidi cambiamenti in corso e che sollecitano una rilettura del messaggio del Fondatore alla luce delle nuove povertà, nel lavoro come negli affetti e nelle relazioni personali.

Con l’aiuto delle giovani generazioni che hanno fatto l’esperienza di Villa Nazareth vorremmo affrontare il tema della restituzione ma anche interrogarci sui loro bisogni in modo che la proposta formativa e di accompagnamento esistenziale possa meglio incontrare il loro interesse ed entusiasmo, per capire infine se, come comunità, siamo realmente disposti a donare tempo, creatività ed energie ad una realtà che tanto ci ha dato per la nostra crescita umana, spirituale e professionale.

Domenica 26 febbraio ci recheremo, infine, come di consueto, a Vetralla per ricordare il nostro Fondatore, il Card. Domenico Tardini. Nelle prossime settimane invieremo il programma dettagliato dei due giorni ed il materiale preparatorio.

Vi attendiamo numerosi.

Un caro saluto.
S.E. Mons. Claudio Maria Celli, Luca Monteferrante