di Giuseppina Rosato
Dopo un lungo periodo di stasi, la ripresa di un cammino, quello dei Gruppi locali, ha significato ritrovarsi in famiglia, con lo stesso spirito di comunità che ci connota da sempre, nella bellezza della condivisione, dell’amicizia vera, del reciproco scambio proficuo, del confronto arricchente.
È accaduto proprio sabato 23 settembre per il gruppo di ex-studenti, associati, amici, che si è riunito a Lonigo, in provincia di Vicenza: condividere le gioie sorridendo nella dolcezza amica, pur in un momento di profondo dolore per la comunità stessa, con la scomparsa del nostro amico – fratello Carlo Meloni, perché, come sostiene Kahlil Gibran nel suo testamento spirituale “Il profeta”, nella rugiada delle piccole cose il cuore scopre il suo mattino e si conforta. O, almeno, prova a farlo.
Incontro comunitario più intimo e familiare durante la mattinata e momento culturale aperto alla cittadinanza nel pomeriggio: una riflessione sull’enciclica Laudato si’ a cura di Lamberto Iezzi e un incontro su “Le vecchie sfide per una nuova America Latina” con la giornalista Lucia Capuzzi e il documentarista Alessandro Galassi. Due momenti distinti, ma non scissi: ad unirli, in una mirabile sintesi, il tema dell’ecologia integrale. La crisi ambientale è, infatti, lo specchio di una crisi globale dell’essere umano: crisi sociale, economica, politica, etica, culturale. Tutto è interconnesso.

Complessità, responsabilità, collettività, sobrietà: non solo semplici parole in rima, ma concetti importanti che ci hanno interrogato, che hanno interpellato le nostre coscienze critiche, che hanno destato i nostri animi di fronte a immagini e fotogrammi fortemente toccanti e impattanti.
Il bene comune è di tutti: una ricchezza che abbiamo in custodia, non in proprietà. Dobbiamo averne cura: avere cura della Terra vuol dire, nel contempo, avere cura dell’Altro fragile, non tuttavia un lontano fragile, bensì il fragile a noi più vicino, lo “scarto” a noi più prossimo per farlo divenire risorsa.
Da scarto a risorsa, dal dominio al servizio, dal gettare al consegnare a nuova vita, dall’egocentrismo all’ecocentrismo, dall’antropocentrismo dispotico al cosmocentrismo: idee, pensieri, racconti di esperienze hanno animato una fraterna condivisione. Condividere è la vera rivoluzione.

Lasciamoci guidare verso un cammino necessario di riscoperta di un nuovo Umanesimo da una poesia di Franco Arminio, che risuona come un manifesto, come un vero e proprio testo programmatico per un autentico cambiamento di paradigma culturale, etico, sociale, che dovrebbe guidare le scelte di ciascuno nei diversi ambiti, a partire dal basso, dal singolo microcosmo di ognuno di noi:
“Abbiamo bisogno di contadini,
di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.”
(Franco Arminio, da “Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra”)
“Siamo tutti sulla stessa barca: siamo tutti chiamati a remare insieme”. E sabato, sicuramente, abbiamo remato un po’ insieme.