Oltre il 97 per cento degli studenti dei Collegi universitari di merito trova lavoro a un anno dal conseguimento della laurea, quasi il doppio rispetto al dato medio nazionale (circa il 51 per cento) e oltre il 95 per cento degli studenti si laurea nei tempi previsti dal proprio corso di studi, rispetto al 30,8 per cento della media nazionale delle lauree triennali e al 52,7 per cento delle lauree specialistiche.
Sono questi alcuni dei dati emersi da una ricerca promossa dalla Conferenza dei Collegi universitari di merito (Ccum) – di cui Villa Nazareth è uno dei collegi associati – e realizzata da European House Ambrosetti presentata nei giorni scorsi durante l’incontro “Ripartire dal merito” che ha visto la partecipazione del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, del presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Ferruccio Resta e del presidente della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (Ccum) Vincenzo Salvatore.
“La realtà dei collegi di merito è molto importante per il Paese e fatta di storia e tradizione – ha ricordato il ministro Manfredi -. Molte personalità dello Stato e della politica hanno vissuto la loro esperienza universitaria nei collegi. Un’esperienza purtroppo poco conosciuta che affianca anche la formazione disciplinare, stimolando le soft skills, le capacità di leadership e dello stare insieme”.
Per il ministro oggi si ha ancora l’idea di eccellenza come privilegio, ma non è così. L’approccio estrattivo – tipico dei collegi di eccellenza -, secondo il ministro è finalizzato alla condivisione del talento con gli altri e la funzione dei collegi è quella di includere i ragazzi che spesso hanno il merito ma non le possibilità. Per questo, ha aggiunto Manfredi, l’Italia “ha bisogno di una visione più cooperativa e inclusiva dell’eccellenza. Uno dei motivi della crisi sociale che stiamo vedendo è che è venuto meno l’aspetto di ascensore sociale svolto dall’università”.
La ricerca ha messo in luce anche una crescita del numero degli studenti ospitati dai Collegi universitari di merito che negli ultimi tre anni è stata dell’11,1 per cento contro una media generale di crescita degli iscritti all’università dell’1,8 per cento. Secondo lo studio, inoltre, a 15 anni dalla laurea, il 50 per cento degli ex collegiali lavora come dipendente del settore privato e di questi l’88 per cento occupa ruoli di rilievo. Tra gli ex collegiali c’è anche un l 27 per cento circa che ha intrapreso la carriera accademica: di questi più della metà sono diventati professori mentre oltre il 40 per cento occupa un ruolo da ricercatore.
“Dati estremamente significativi, soprattutto se letti alla luce delle condizioni socio-sanitarie attuali – ha aggiunto Vincenzo Salvatore, presidente della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito -. I Collegi universitari di merito, parte integrante del sistema universitario, sono un importante strumento di valorizzazione del merito, poiché danno accesso a una formazione di qualità, indipendentemente dal censo degli studenti ospitati, ed è per tale motivo che ci auguriamo che si colga l’occasione, offerta dal piano di investimenti europei Next Generation EU, per investire ancora di più sul merito e strutture come le nostre”.
Rassegna Stampa:
Il 97,5% degli studenti dei Collegi universitari di merito lavora a un anno dalla laurea, Sole24Ore – Leggi l’articolo
Collegi universitari, il 97% degli studenti trova lavoro, DiRe Giovani – Leggi l’articolo
Collegi universitari. Ripartire dal merito e dal diploma digitale, Avvenire – Leggi l’articolo