Ad Arabba, immersi nella bellezza delle Dolomiti, inizia la Summer School 2019 di Villa Nazareth dal titolo “Salute mentale e società contemporanea”. La scelta del tema nasce dalla necessità di affrontare un argomento che non riceve abbastanza attenzione: nonostante siano sempre di più le persone che soffrono di disturbi mentali, infatti, è difficile chiedere aiuto per diffuso pudore, stigmatizzazione e ignoranza.
Il primo ospite è il professor Giuseppe Dell’Acqua, psichiatra, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e allievo del professor Franco Basaglia, fondatore della concezione moderna di salute mentale e riformatore della disciplina psichiatrica in Italia.

Prima del 1978, anno dell’entrata in vigore della legge Basaglia, l’idea di malato psichiatrico era quella di un individuo anomalo, nocivo e colpevole, che, per questo veniva allontanato dalla società e veniva recluso nel manicomio, che era “un’isola di esclusione, un bacino di scarico per elementi improduttivi e pericolosi”. Proprio di elementi si deve parlare, in quanto queste persone erano ridotte a numeri, a cose, private di diritti e averi, perché, come cita il professore, “chi non ha, non è”. L’intuizione di Basaglia fu quella di capire che la malattia mentale non si esaurisce nell’alterazione di processi biologici e organici e che l’applicazione di nozioni ereditate dalla neurologia non sono sufficienti. Egli capì anche che la comunicazione tra il medico e paziente è fondamentale, al contrario della natura “carceraria” che questo rapporto aveva avuto fino ad allora.
Il professor Dell’Acqua conclude ricordando questo: che siamo tutti uguali, seppure nelle diversità, che ogni uomo ha una dignità di cui non deve essere mai privato e che l’ascolto dell’altro è sempre la strategia migliore.